...per motivi diversi; ognuno di noi vive la sua vita, i propri progetti, i propri sogni, il proprio lavoro, la propria moto, le proprie esperienze...
Noi tre, Kappa, Pelle e Sl4sh - in rigoroso ordine alfabetico - si sentono pronti per l'Elefantentreffen. Mi viene da pensare che probabilmente non ci rendiamo ancora conto di quello che andremo a vivere. Non ci rendiamo ancora conto delle difficoltà e delle bellezze che incontreremo in quei giorni.
Quei giorni dove staremo in stretto contatto, insieme ai nostri tre ferri bicilindrici, condividendo tutto, gioie e dolori, fatiche e soddisfazioni.
Sia Pelle, su un piccolo forum "inter nos", che Sl4sh, sul proprio blog hanno già spiegato il perchè hanno deciso di partecipare all'Elefante. Io lo farò in questo momento per la prima volta.
Pelle
"Elefantentreffen per sbaglio!
Mentre la cameriera spiegava trattarsi di cervo e non di cinghiale, con la coda dell' altro orecchio ascoltavo distrattamente Paolo. Mi diceva di un' avventura che era giunto il momento di vivere perchè questa sarebbe stata l' ultima possibilità. Da destra, la descrizione degli ingredienti e le malizie da conoscere per la sapiente frollatura della cacciagione; da sinistra, ipotesi di impegni futuri a causa dei quali la cosa si sarebbe potuta fare “quest'anno o mai più”.
Paolo non è tipo da premeditare un' azione di condizionamento tanto machiavellica; se anche lo fosse mai avrebbe potuto operare una così perfetta scelta dei tempi per approfittare della circostanza assolutamente casuale. Non poteva sapere cosa la cameriera avrebbe detto! Quindi la sua puntualità nel riempirmi il bicchiere con quel vinello sincero ognuna delle molte volte che io lo svuotavo, la coincidenza per la quale nell'esatto momento che mi sentivo chiedere se gradivo il bis della succulenta portata, nell'aria restava sospesa la sua domanda: “che fai... ci vieni anche tu”? Tutto questo, mi dà la certezza che il destino sappia dotarsi degli strumenti più inaspettati al fine di condurre ognuno di noi là dove è scritto. Volevo prendere tempo per poi declinare appellandomi alle giudiziose scuse che un padre di famiglia ha la fortuna di poter usare. Anni di incoscienti cazzate, pagate a caro prezzo, mi hanno insegnato a tenermi alla larga da imprese anche solo minimamente rischiose. Tuttavia, in quella confusa situazione, ingordo come mio solito, vedevo lucidamente solo il rischio che il poco cibo rimasto finisse in pance altrui e mi afrettai a rispondere: "Molto volentieri"; poco importa se quelle due parole fossero indirizzate alla cameriera, una volta pronunciate l' impegno è stato assunto per quel che Paolo ha inteso e onorarlo, non sarà facile come svuotare l' ennesimo piatto di polenta e cervo!
C'è voluto un mese perché prendessi coscienza delle difficoltà che dovremo affrontare. Avevo sentito racconti di motociclisti già stati a Solla, ascoltandoli però con la presunzione che si trattasse di un raduno alla portata di chiunque, perché sempre si narrava di freddo e neve, ma anche di alberghi con sauna e qualche volta, trasferimenti in furgone.
Invece e su questo credo di essere in sintonia con i miei compagni di viaggio, quando dico partecipare, intendo aderendo allo spirito più primitivo dell'evento, quindi bassa tecnologia fai da tè , sprezzo delle avversità e almeno una notte in tenda. Questo non significa andare come sprovveduti anzi, proprio perché abbiamo scelto il modo più difficile dovremo organizzarci senza trascurare il minimo dettaglio"
Kappa
"Stavolta si fa sul serio!
Come spesso succede sono io a trainare e coinvolgere gli amici, prendendo l'iniziativa.
A volte va bene, altre va male, ma io comunque ci provo sempre...tentar non nuoce!
Sarà che dopo aver usufruito per 9 anni della patente A ed aver percorso almeno 80000 km in sella ad una moto provando mille emozioni ma non partecipando mai ad un evento dove "un vero motociclista deve partecipare", sarà che non sono riuscito pochi mesi fa a partecipare alla Reunion all'Ace Cafè, sarà che credo di avere la moto adatta al momento adatto - perchè col cavolo che prendo il T-Sport per andare in mezzo alla neve ed al fango - decido che questa volta bisogna partire sul serio.
Da solo no però, è un pò troppo...ed allora a chi chiederlo? Chi coinvolgere? Con chi dividere questa avventura? Penso subito a due amici "un pò matti" che potrebbero accettare e quindi con due modalità diverse li coinvolgo e, come volevasi dimostrare, mi rispondono positivamente!!!"
Sl4sh
"Il richiamo dell'Elefante
Ci siamo.
Ora o mai più (vabbè, non necessariamente, ma aggiunge determinazione)
Quest'inverno sarà quello del mio primo elefante.
Sì, l'elefantentreffen, il raduno di motociclisti un po' matti che si trovano in Germania, a gennaio, in onore dei primi temerari che sfidarono le nevi coi sidecar Zundapp.
E' una di quelle esperienze ormai entrate nei cliché del motard duro e puro ma a cui comunque non posso resistere.
E lo farò con la mia Bonnie, perché altrimenti è troppo facile, perché la moto che hai va bene per fare quello che le vuoi far fare... e perché quella ho.
Ora sto cominciando a mettere insieme le idee per la preparazione, del mezzo soprattutto.
Niente di troppo drastico, altrimenti che avventura sarebbe, però un minimo di attrezzatura e precauzioni sono d'obbligo.
Inoltre, sull'onda di un ritorno low-fi romantico, sto seriamente pensando di documentare il tutto con la mia reflex analogica.
Primo, perché un viaggio del genere richiede un occhio senza tempo e una resa più calda e vintage e persino io, che vivo dell'indotto dell'era digitale, subisco il fascino del 35mm e della sua ineluttabilità nel cogliere i momenti.
Secondo, perché la suddetta è praticamente un carroarmato e sicuramente resisterà al freddo e agli scossoni senza battere ciglio (e scatta pure se si scarica la batteria dell'esposimetro)."
Noi tre, Kappa, Pelle e Sl4sh - in rigoroso ordine alfabetico - si sentono pronti per l'Elefantentreffen. Mi viene da pensare che probabilmente non ci rendiamo ancora conto di quello che andremo a vivere. Non ci rendiamo ancora conto delle difficoltà e delle bellezze che incontreremo in quei giorni.
Quei giorni dove staremo in stretto contatto, insieme ai nostri tre ferri bicilindrici, condividendo tutto, gioie e dolori, fatiche e soddisfazioni.
Sia Pelle, su un piccolo forum "inter nos", che Sl4sh, sul proprio blog hanno già spiegato il perchè hanno deciso di partecipare all'Elefante. Io lo farò in questo momento per la prima volta.
Pelle
"Elefantentreffen per sbaglio!
Mentre la cameriera spiegava trattarsi di cervo e non di cinghiale, con la coda dell' altro orecchio ascoltavo distrattamente Paolo. Mi diceva di un' avventura che era giunto il momento di vivere perchè questa sarebbe stata l' ultima possibilità. Da destra, la descrizione degli ingredienti e le malizie da conoscere per la sapiente frollatura della cacciagione; da sinistra, ipotesi di impegni futuri a causa dei quali la cosa si sarebbe potuta fare “quest'anno o mai più”.
Paolo non è tipo da premeditare un' azione di condizionamento tanto machiavellica; se anche lo fosse mai avrebbe potuto operare una così perfetta scelta dei tempi per approfittare della circostanza assolutamente casuale. Non poteva sapere cosa la cameriera avrebbe detto! Quindi la sua puntualità nel riempirmi il bicchiere con quel vinello sincero ognuna delle molte volte che io lo svuotavo, la coincidenza per la quale nell'esatto momento che mi sentivo chiedere se gradivo il bis della succulenta portata, nell'aria restava sospesa la sua domanda: “che fai... ci vieni anche tu”? Tutto questo, mi dà la certezza che il destino sappia dotarsi degli strumenti più inaspettati al fine di condurre ognuno di noi là dove è scritto. Volevo prendere tempo per poi declinare appellandomi alle giudiziose scuse che un padre di famiglia ha la fortuna di poter usare. Anni di incoscienti cazzate, pagate a caro prezzo, mi hanno insegnato a tenermi alla larga da imprese anche solo minimamente rischiose. Tuttavia, in quella confusa situazione, ingordo come mio solito, vedevo lucidamente solo il rischio che il poco cibo rimasto finisse in pance altrui e mi afrettai a rispondere: "Molto volentieri"; poco importa se quelle due parole fossero indirizzate alla cameriera, una volta pronunciate l' impegno è stato assunto per quel che Paolo ha inteso e onorarlo, non sarà facile come svuotare l' ennesimo piatto di polenta e cervo!
C'è voluto un mese perché prendessi coscienza delle difficoltà che dovremo affrontare. Avevo sentito racconti di motociclisti già stati a Solla, ascoltandoli però con la presunzione che si trattasse di un raduno alla portata di chiunque, perché sempre si narrava di freddo e neve, ma anche di alberghi con sauna e qualche volta, trasferimenti in furgone.
Invece e su questo credo di essere in sintonia con i miei compagni di viaggio, quando dico partecipare, intendo aderendo allo spirito più primitivo dell'evento, quindi bassa tecnologia fai da tè , sprezzo delle avversità e almeno una notte in tenda. Questo non significa andare come sprovveduti anzi, proprio perché abbiamo scelto il modo più difficile dovremo organizzarci senza trascurare il minimo dettaglio"
Kappa
"Stavolta si fa sul serio!
Come spesso succede sono io a trainare e coinvolgere gli amici, prendendo l'iniziativa.
A volte va bene, altre va male, ma io comunque ci provo sempre...tentar non nuoce!
Sarà che dopo aver usufruito per 9 anni della patente A ed aver percorso almeno 80000 km in sella ad una moto provando mille emozioni ma non partecipando mai ad un evento dove "un vero motociclista deve partecipare", sarà che non sono riuscito pochi mesi fa a partecipare alla Reunion all'Ace Cafè, sarà che credo di avere la moto adatta al momento adatto - perchè col cavolo che prendo il T-Sport per andare in mezzo alla neve ed al fango - decido che questa volta bisogna partire sul serio.
Da solo no però, è un pò troppo...ed allora a chi chiederlo? Chi coinvolgere? Con chi dividere questa avventura? Penso subito a due amici "un pò matti" che potrebbero accettare e quindi con due modalità diverse li coinvolgo e, come volevasi dimostrare, mi rispondono positivamente!!!"
Sl4sh
"Il richiamo dell'Elefante
Ci siamo.
Ora o mai più (vabbè, non necessariamente, ma aggiunge determinazione)
Quest'inverno sarà quello del mio primo elefante.
Sì, l'elefantentreffen, il raduno di motociclisti un po' matti che si trovano in Germania, a gennaio, in onore dei primi temerari che sfidarono le nevi coi sidecar Zundapp.
E' una di quelle esperienze ormai entrate nei cliché del motard duro e puro ma a cui comunque non posso resistere.
E lo farò con la mia Bonnie, perché altrimenti è troppo facile, perché la moto che hai va bene per fare quello che le vuoi far fare... e perché quella ho.
Ora sto cominciando a mettere insieme le idee per la preparazione, del mezzo soprattutto.
Niente di troppo drastico, altrimenti che avventura sarebbe, però un minimo di attrezzatura e precauzioni sono d'obbligo.
Inoltre, sull'onda di un ritorno low-fi romantico, sto seriamente pensando di documentare il tutto con la mia reflex analogica.
Primo, perché un viaggio del genere richiede un occhio senza tempo e una resa più calda e vintage e persino io, che vivo dell'indotto dell'era digitale, subisco il fascino del 35mm e della sua ineluttabilità nel cogliere i momenti.
Secondo, perché la suddetta è praticamente un carroarmato e sicuramente resisterà al freddo e agli scossoni senza battere ciglio (e scatta pure se si scarica la batteria dell'esposimetro)."
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